19 maggio 2014

Le fasi di sviluppo del disegno infantile

Ciao a tutti!! Oggi vorrei vedere assieme a voi le varie fasi di sviluppo del disegno del bambino:
  • 18-20 mesi: lo sfogo: primi segni grafici del bambino; gli scarabocchi prodotti sono una pura espressione emotiva, senza un controllo volontario del segno grafico. Il bimbo supera i bordi del foglio.
  • 2 anni: il piacere del movimento: il bambino comincia ad acquisire una certa consapevolezza e intenzionalità nei movimenti grafici (dovute alla maturazione motoria). Presenza di segni circolari e ad angolo. Se gli si presenta un foglio diviso a metà sa completare la figura con gli scarabocchi tipici dell'età.
  • 3 anni: intenzionalità rappresentativa: il bambino dà un nome allo scarabocchio, attribuendogli, così, un significato ed esprimendo sensazioni interne. Inizio di rappresentazioni riguardanti il sole e la casa. Inoltre, vi è un incremento di tracciati verticali, simbolo di una maggiore coscienza di sè.
  • 4 anni: fase figurativa: gli scarabocchi diventano disegni comprensibili anche dall'adulto. Prime figure umane molto schematiche: un cerchio (testa) e delle linee (braccia e gambe). Successivamente faranno la loro comparsa gli occhi, la bocca e il naso. Il volto è, infatti, la parte fisica che concentra per prima l'attenzione del bambino. Alla fine del quarto anno compaiono il tronco e l'ombelico.
  • 5 anni: l'omino è rappresentato quasi sempre in piedi ed è sempre più completo: ha occhi con le pupille, bocca, naso, tronco (che si è allungato ed è più ampio della testa), braccia, gambe, orecchie (spesso sovradimensionate) e qualche vestito. Il bambino in quest'età disegna molto spesso non quello che vede, ma quello che sa delle cose, ispirandosi ad un modello interno, omettendo elementi importanti per gli adulti o evidenziandone altri apparentemente irrilevanti (realismo intellettuale).
  • 6 anni: l'omino ora ha anche un collo, due mani e l'altezza è circa 4 volte la larghezza. L'attenzione del bambino si dirige ora anche verso il paesaggio.
Queste, ovviamente, sono delle linee generali e, se un bambino si discosta da esse, non si deve subito giungere alle peggiori ipotesi e ricorrere all'intervento di uno psicologo; questa, infatti, deve essere l'ultimissima spiaggia!!
A presto con altri post!

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